Siamo nel periodo della Great Resignation. Il periodo in cui molti stanno pensando di licenziarsi, molti l’hanno fatto, molti sono alla ricerca di meglio - sia cambiando totalmente carriera, che riprendendo gli studi o iniziandoli per la prima volta.
In tanti si sentono indietro perché l’università non è andata come speravano e si ritrovano in un percorso che non li rappresenta più, mentre i propri coetanei sembrano procedere spediti, e ci si sente persi, senza sapere più dove andare.
Periodi di smarrimento che se accadono, significa che sei sulla strada giusta.
La scelta di cambiare la direzione della propria vita non è facile e purtroppo non tutti possono permettersi di portarla a termine.
A volte è impossibile prendere decisioni come quella di riprendere gli studi, perché magari si scontrano con le proprie responsabilità o implicano conseguenze drastiche come lasciare il lavoro quando non è il caso e indebitarsi.
Soprattutto per facoltà universitarie tipo fisioterapia e le altre professioni sanitarie, in cui c’è obbligo di presenza sia per le lezioni che per i tirocini, che per forza di cose si svolgono durante gli orari lavorativi e quindi è davvero davvero difficile frequentare l’università svolgendo un altro lavoro.
Per altre facoltà non è così complicato fare lo studente-lavoratore, soprattutto se non c’è obbligo di frequenza o le lezioni si possono seguire online. Lo fanno milioni di persone nel mondo ed essendoci pochi laureati in Italia, studiare ne vale decisamente la pena (attenzione però, non per tutti i corsi di laurea).
Altre volte, a fermarci non sono cause di forza maggiore, ma semplicemente la paura di non farcela, di non essere abbastanza, di non essere in grado, di non essere in tempo.
Ed è proprio della paura di essere troppo vecchi di cui parliamo oggi.
Dalle notizie provenienti soprattutto dal mondo della tecnologia, sembra che a mandare avanti il mondo siano geni 19 enni diventati miliardari prestissimo fondando aziende ultra innovative, che già a 15 anni scrivevano libri e prendevano tre lauree a 16, mentre tutti gli altri sono scemi.
C’è tanta competizione, i nostri coetanei sembrano andare avanti, fare cose interessanti, realizzarsi, e siamo convinti che per noi ormai tutti i treni siano passati e che alla nostra età ormai è troppo tardi.
Ma ci sono tanti, tantissimi esempi che dimostrano il contrario e che a mio avviso sono utili a mettere tutto in prospettiva:
Insomma, così tantissimi altri personaggi famosi e non. Ora, è chiaro che un uomo medio a caso molto probabilmente non diventerà mai Samuel Jackson, o una superstar internazionale della fisioterapia, solo perché inizia tardi.
Ma mettiamoci in mezzo un po’ di survivorship bias e chiediamoci: quante persone potevano pubblicare romanzi migliori di Harry Potter, ma non sono mai arrivate a farlo per paura di iniziare? Può essere che anche J.K. Rowling avesse tanta paura, e magari non era più coraggiosa di altri, ma semplicemente più disperata (ipotizzo perché non se la passava benissimo economicamente).
Magari là fuori ci sono decine, centinaia, migliaia di manoscritti che diventerebbero istantaneamente il miglior libro mai scritto. E tantissime persone che a 10/20/30 anni da oggi potrebbero fare grandissime cose, ma non lo fanno perchè convinti di essere “troppo vecchi”, o per qualsiasi altra paura. Se così fosse il mondo si è perso parecchio, e continuerà a farlo.
L’università dura (almeno) 3 anni. Se inizi l’università oggi, tra 3 anni quanti anni avrai? 29? 36? 50?
E invece se oggi non inizi l’università, tra 3 anni quanti anni avrai? Esatto, gli stessi anni. A quell’età ci arriverai comunque, che tu abbia realizzato il tuo sogno o no. E 3 anni passano in fretta, molto in fretta.
Per citare il divulgatore scientifico Barbascura X:
“Alla fine è la storia più antica del mondo che la vita sia fatta di occasioni. Ci sono sempre due possibilità: prendere il treno e rischiarla, o lasciarlo passare e vivere di rimorsi." (dal libro Il genio non esiste - e a volte è un idiota)
Riconosco che quest’articolo è parecchio generico, ma siamo pur sempre su un sito di fisioterapisti, quindi veniamo a noi.
Secondo i dati Almalaurea:
Questi sono i dati, e anche a livello di esperienza personale mi sento di confermarli. Quando mi sono iscritta alla triennale, non tutti i colleghi erano neodiplomati. Alcuni avevano altre lauree o avevano iniziato a studiare altro, poi sono riusciti a passare il test e hanno iniziato fisioterapia. Altri avevano provato il test diverse volte, e sono entrati dopo alcuni tentavi.
Sempre secondo le statistiche, a prescindere dall’età d’ingresso, il voto medio di laurea dei fisioterapisti è decisamente più alto rispetto alle altre lauree (109,6 contro 107,6), e le prospettive occupazionali non sono affatto male:
Se vuoi leggere ancora sul perché iscriversi a fisioterapia clicca qui.
Se sogni di fare fisioterapia, ma ti limita la preoccupazione di essere troppo grande per farlo, ti stai perdendo tanto perché molto probabilmente avrai colleghi più grandi di te, e dopo la laurea non c’è alcuna penalizzazione o discriminazione per l’età.
Se stai pensando di cambiare vita e iniziare da capo, spero davvero che quest’articolo ti abbia aiutato a mettere almeno qualcosina in prospettiva e a schiarire qualche idea.
Per oggi è tutto, grazie per aver letto!
A presto!
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